“Afghanistan Missione Incompiuta” Seconda parte


Qui di seguito il testo della campagna di crowdfunding realizzata con la piattaforma Ulule.com dal dal 28 giugno al 9 agosto 2018.

Nel 2016 grazie all’aiuto di centinaia di lettori, decine di gruppi e associazioni che hanno sostenuto il crowdfunding (pre-acquistando una o più copie) il libro Afghanistan Missione Incompiuta è diventato realtà, è uscito in libreria e ha superato le 2000 copie vendute. Quel libro voleva colmare un vuoto di informazione e di memoria: raccontare la guerra più lunga per l’Occidente, raccontare il Paese dove si è svolta, raccontarne gli effetti, le dinamiche, i risultati.

Il colpevole vuoto di memoria e di informazione sull’Afghanistan è continuato in questi anni e anzi si è aggravato.
Il racconto Afghanistan Missione Incompiuta si fermava alla prima metà del 2015. E’ da lì che voglio ricominciare con un altro libro “scomodo” di quelli di cui si dice che “tanto alla gente non frega nulla”; un’affermazione smentita seccamente dal successo del primo crowdfunding e dalle decine di date in tutta Italia per presentare il libro e parlare di Afghanistan.

Dopo il ritiro del grosso delle truppe occidentali conclusosi alla fine del 2014, il Paese è precipitato nel caos:

record di vittime civili; numero di soldati afghani uccisi talmente alto da essere secretato;
produzione di oppio pari al doppio della domanda mondiale; crollo delle condizioni di sicurezza;
la fuga degli afghani dal proprio Paese che non si ferma;
attentati continui nel cuore della capitale.

Le elezioni presidenziali del 2019 potrebbero essere il punto di non ritorno verso una guerra civile.
Ma ci sono anche dei segnali diversi: nelle scorse settimane dalla tormentata Kandahr è partita una marcia della pace cominciata come l’iniziativa di un pugno di visionari e arrivata a Kabul in un trionfo di folla; le donne sono sempre più presenti nella richiesta di pace; alla fine dell’ultimo ramadan, governo e talebani hanno dichiarato la prima tregua che si ricordi da decenni, con scene mai viste di talebani e soldati a fraternizzare ai posti di blocco.

QUAL E’ IL MIO OBIETTIVO?

Voglio ripartire da dove si fermava Afghanistan Missione Incompiuta; voglio colmare il vuoto di informazione e rompere l’oscuramento mediatico che pesa sull’Afghanistan, illuminare quella che noi consideriamo una periferia (ma solo in una miope visione occidentale).
What are the funds for?

COME USERO’ I VOSTRI SOLDI?

Voglio tornare in Afghanistan per svolgere ricerche e raccogliere materiale sul campo; non è un viaggio facile anche perché è molto costoso: muoversi in sicurezza, dormire in luoghi protetti, avere l’aiuto di un interprete, incontrare persone con le dovute cautele è impegnativo anche se io non mi servirò – com’è sempre stato nel mio approccio di “basso profilo” – di scorte perché voglio stare dalla parte della gente, del popolo afghano e acquisirne il punto di vista.

Inoltre c’è da impaginare, stampare, spedire, distribuire il volume. A proposito, vi rassicuro questa volta non peserà un chilo! Punto alle 300 pagine non alle 700 della prima parte!
Non ci sarà per me alcun ricavo.

E’ FACILE?

Per nulla, la somma da raccogliere è alta. L’obiettivo da raggiungere è quello di 499 copie pre-vendute, ma l’ideale sarebbe mille copie. Se nei prossimi 42 giorni il crowdfunding si dovesse fermare a 498 copie pre-vendute, insomma se l’obiettivo non venisse raggiunto i soldi che avete versato vi verranno restituiti dalla piattaforma di crowdfunding (è il meccanismo tutto o niente).

I TEMPI

Il crowdfunding si conclude giovedì 9 agosto, in Afghanistan si voterà per le elezioni parlamentari in autunno, è quello il periodo in cui voglio visitare il Paese. Il libro dovrebbe essere pronto entro i primi mesi del 2019.

COME POTETE AIUTARMI?

Pre-acquistate almeno una copia del libro, diffondente la notizia del crowdfunding tra gli amici e sui vostri social, mettete insieme gruppi d’acquisto (ci sono formule per acquistare copie multiple a prezzi scontati), cercate sponsor, organizzate riunioni per diffondere l’iniziativa.

COSA AVRETE IN CAMBIO?

Un libro che farò di tutto affinché sia leggibile, ricco di informazioni, a suo modo bello. Avrete poi contribuito a colmare il vuoto imposto dai media sull’Afghanistan e sulle crisi dimenticate. Avrete, letteralmente, pagato il prezzo della libertà: si comincia da 8 euro anche se il consiglio è di scegliere l’opzione da 17 (copia cartacea e contributo spese di spedizione). Si arriva fino a 1.000 euro.
Ognuno partecipi per come può e come si sente, il prezzo da pagare per la libertà a volte non è poi così impegnativo.
About the project owner

NICO PIRO
E’ un inviato della Rai, considerato il giornalista italiano più esperto di Afghanistan. Con il suo lavoro cerca di dare voce a chi non ha voce. Per il suo lavoro, ha ricevuto il Premio Luchetta, il premio Ilaria Alpi, il premio Alberto Jacoviello, il premio Giancarlo Siani, il premio Frajese, il Premiolino.
Viene considerato il pioniere italiano del Mobile Journalism.

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